DISTRIBUZIONE
DI CAMPO MAGNETICO IN MATERIALI SUPERCONDUTTORI SOGGETTI A MAGNETIZZAZIONE
IMPULSATA
I
superconduttori (SC) ad alta temperatura critica, preparati mediante tecniche
QMG, presentano elevati valori di densità di corrente critica e possono quindi
essere utilizzati per realizzare magneti permanenti criogenici ad elevato campo.
Il processo di magnetizzazione dei corpi superconduttivi può avvenire secondo
due modalità: il raffreddamento sotto campo (Field Cooling, FC) e la
magnetizzazione impulsata (Pulsed Field Magnetization, PFM). La tecnica FC
richiede l’utilizzo di grandi elettromagneti, spesso superconduttivi, per
produrre su lunghi intervalli di tempo un campo magnetico stazionario di elevato
valore. Essa risulta quindi piuttosto dispendiosa. La tecnica PFM invece,
richiede l’utilizzo di piccoli avvolgimenti in rame alimentati mediante
impulsi di corrente. Essa è ideale per processi di magnetizzazione veloci ed
“in situ”.
Questa
memoria presenta un modello per l’analisi del processo di magnetizzazione
impulsata. In esso i superconduttori sono schematizzati come materiali
magnetizzabili con conducibilità elettrica nulla. La dipendenza locale tra i
vettori M e B è espressa mediante un modello vettoriale di
isteresi rate independent del tipo Duhem. Questo modello consente di
modellare i cicli di isteresi misurati sperimentalmente mediante l’utilizzo di
cinque parametri di facile identificazione. In figura 1 è mostrato il
comportamento monodimensionale del modello di isteresi quando il campo magnetico
compie oscillazioni di ampiezza crescente con continuità.
Il campo magnetico totale H in ogni
punto si può esprimere come somma di un campo magnetico HJ,
associato alle correnti Jext che circolano nelle bobine
in rame, e un campo HM, associato alla distribuzione di
magnetizzazione M presente nella regione superconduttiva. HJ
può essere espresso esplicitamente in funzione di Jext
mediante la legge di Biot e Savart generalizzata. HM è un
campo irrotazionale che deriva quindi da un potenziale scalare magnetico y.
Il dominio superconduttivo viene suddiviso in un numero NE di elementi
tridimensionali. Sia NF il numero totale di facce della suddivisione (NFI
interne e NFB sulla superfice di contorno del volume occupato
dal superconduttore). L’induzione magnetica Bi
all’interno del generico elemento i, assunta costante, si può
esprimere in funzione dei flussi magnetici attraverso le facce minimizzando
l’errore quadratico tra questi ultimi e i flussi del vettore Bi
[1]. Integrando il campo magnetico H su un percorso rettilineo che
congiunge i centri di due elementi confinanti, e valutando l’integrale
attraverso una formula di quadratura del primo ordine si perviene alla seguente
equazione
(1)
dove NF,i
è il numero di facce dell’elemento i-esimo, nj,i è il versore normale alla j-esima faccia dell’elemento i-esimo
(di area Sj,i), e Φj,i, con j =
1, …, NF,i, è
l’insieme dei flussi attraverso le facce dell’elemento i. Questa
equazione può essere interpretata come la relazione di bilancio delle tensioni
magnetiche di un ramo di circuito in cui sono presenti, nell’ordine, un
termine di riluttanza lineare, un termine di riluttanza non lineare e un
generatore di forza magnetomotrice nota.
Considerando
la generica faccia Sj
posta sul contorno del dominio SC e utilizzando la proprietà di additività del
potenziale vettore magnetico e alcune identità vettoriali, è inoltre possibile
esprimere il flusso magnetico attraverso di essa come somma di un termine legato
alle correnti esterne e un termine non lineare legato ai flussi,
(2)
L’equazione
(2) permette di interpretare il flusso attraverso ogni faccia esterna come
risultante dal parallelo tra un generatore di flusso indipendente e uno
controllato, connessi al centro dell’elemento a cui la faccia di contorno
appartiene e ad un nodo esterno fittizio. Essi rappresentano il contributo delle
linee di campo di induzione magnetica associate alle correnti esterne e alla
magnetizzazione rispettivamente, che si richiudono all’infinito attraversando
la faccia Sj.
È possibile assumere per tutte le facce di contorno il medesimo nodo esterno in
quanto la somma dei flussi di tutti i generatori indipendenti e controllati,
coincidendo con il flusso totale attraverso la superficie chiusa di contorno del
dominio SC, è sempre nulla. Essendo raggiungibile esclusivamente attraverso
generatori di flusso il suo potenziale magnetico è indeterminato.
L’intero volume superconduttivo può essere
quindi schematizzato mediante un circuito magnetico avente NE nodi e NF
rami, le cui NF + NE -
1 incognite
sono i flussi magnetici attraverso tutte le facce e i potenziali magnetici in
tutti i nodi meno quello assunto come riferimento. Il suo sistema risolvente si
ottiene applicando l’equazione (1) ad ogni faccia interna (NFI equazioni),
l’equazione (2) ad ogni faccia al contorno (NFB equazioni) e
la proprietà di solenoidalità del campo B ad ogni centro di elemento
meno quello assunto come riferimento (NE -
1 equazioni).
In
figura 2 sono riportati il profilo sperimentale e quello calcolato della
componente assiale del campo magnetico presente su un piano posto ad 1 mm di
distanza da un anello di YBCO [2] al termine di un impulso di campo di durata 6 ms
e valore di picco 0.9 T. In ascissa compare la distanza dal centro
dell’anello. Le barre d’errore tengono conto delle variazioni del campo
durante la misura.
[1] A. Morandi, A. Cristofolini, M. Fabbri, F. Negrini, P. L. Ribani, “Current distribution in a composite superconducting system by means of an equivalent circuit model based on a smooth E-J characteristics”, Physica C, Vol. 372-376, pp. 1771-1776, 2002.